'Le nostre denunce e le nostre preoccupazioni trovano oggi un importante riscontro nella relazione annuale del presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato Antonio Catricalà. La filiera agroalimentare mostra evidenti inefficienze e il ricarico del prezzo dal campo alla tavola ha assunto dimensioni sempre più rilevanti. Aspetti, questi, che confermano l’attualità e il valore della nostra proposta sul doppio prezzo (origine e dettaglio)'. Lo sostiene il presidente della Cia (Confederazione italiana agricoltori) Giuseppe Politi.
'La relazione del presidente dell’Antitrust', afferma Politi, 'coglie pienamente nel segno e ci trova d’accordo quando sottolinea che la tensione internazionale sui prezzi dei prodotti alimentari ha messo in evidenza l’inefficienza della struttura distributiva. Non solo. Questa inefficienza si è tradotta, nei vari passaggi di filiera, in un aumento insostenibile dei prezzi, con punte anche del 300%, proprio in ragione, come evidenzia Catricalà e l’indagine su 267 filiere, del maggior numero di intermediari'.
'Bene, quindi, l’invito del responsabile dell’Antitrust al Parlamento', rileva il presidente della Cia, 'per una politica che finalmente favorisce maggiore concentrazione dell’offerta. In tale contesto ribadiamo l’esigenza di una revisione della legge sulla regolazione dei mercati al fine di incentivare l’aggregazione degli agricoltori rafforzando così il loro potere contrattuale'. Nel condividere il giudizio di Catricalà sui 'cartelli' che risultano particolarmente odiosi quando riguardano beni alimentati da prima necessità, Politi ribadisce 'la necessità di un sostanziale riequilibrio al mercato, riducendo la forbice, sempre più elevata, tra i prezzi dal campo alla tavola. E la proposta sul doppio prezzo potrebbe rappresentare un deterrente per evitare rincari ingiustificati che alimentano soltanto l’inflazione e causano pesanti ripercussioni per la spesa degli italiani, con inevitabili cali nei consumi'.
'Per contenere la corsa dei prezzi, soprattutto sul fronte agroalimentare, c’è, dunque, l’esigenza', conclude Politi, 'di superare le attuali inefficienze della filiera, rendendo più stretti e realmente proficui i rapporti tra i vari soggetti, anche attraverso accordi come quello firmato tra la Cia e la Confesercenti che rappresenta una strada da seguire. Bisogna operare per dare massima trasparenza ai processi di formazione dei prezzi dei prodotti alimentari'.