Gli italiani mangiano sempre meno frutta e verdura (i consumi domestici sono scesi, rispettivamente, nel 2007 del 2,5% e del 4,2%), ma all’estero il 'Made in Italy' continua ad essere apprezzato: nello scorso anno le esportazioni ortofrutticole sono aumentate, per un valore dell'11,3%, mentre le importazioni sono scese dello 0,4%. Il saldo export-import è stato di oltre un miliardo di euro, con un incremento del 52% rispetto al 2006. E' quanto ha rilevato la Cia (Confederazione italiana agricoltori) la quale evidenzia le due facce della stessa medaglia. Da una parte la vitalità del settore sulle piazze internazionali, dall’altra le difficoltà che si riscontrano nel mercato interno, dovute anche ai pesanti rincari al dettaglio che si sono registrati nell'ultimo anno e che hanno contribuito al 'taglio' dei consumi.
La Cia sottolinea che nel 2007 sono stati spediti oltre confine prodotti ortofrutticoli per un valore complessivo di 3 miliardi e 366 milioni di euro. Un vero exploit si è avuto per gli agrumi (+17,5%), per la frutta secca (+17,8%) e per la frutta secca (+ 12,9%). Molto bene anche i legumi e gli ortaggi che hanno messo a segno una crescita pari al 7,7%.
'Per quanto riguarda le singole produzioni', rileva la Cia, 'si è avuto, oltre alla consistente crescita dell'export di agrumi, un positivo andamento specialmente per kiwi, uva da tavola, mele, pere, cavolfiori, broccoli e patate. Mentre tra i mercati esteri che hanno fatto registrare gli incrementi più significativi per il 'Made in Italy' spiccano gli Usa, la Germania, la Russia e il Regno Unito. Nello specifico le esportazioni di legumi e di ortaggi sono state, in valore, di circa 870 milioni di euro, quelle di agrumi di 135 milioni di euro, quelle di frutta fresca di circa 2 miliardi di euro e quelle di frutta secca di 272 milioni di euro.Le importazioni, sempre in valore, sono state di oltre 2 miliardi e 340 milioni di euro'. Tra esse spiccano i legumi e gli ortaggi (+5,5%) e gli agrumi (+16%), mentre crollano quelle di frutta secca (-14,3%). Di diverso tenore il trend dei consumi domestici nazionali che proseguono la loro discesa.
'Complessivamente il settore dell'ortofrutta', afferma la Cia, 'ha avuto un calo del 2,8%. L'unico segmento che evidenzia una domanda in crescita è quello degli ortaggi di IV e V gamma con un aumento che è risultato pari al 2,2%'.