Cresce il fabbisogno di riso nell'Unione europea, mentre restano stazionarie le importazioni dall'Asia, a causa dei prezzi sostenuti e della minore disponibilità. 'Per l'Italia, maggior produttore comunitario', spiega Confagricoltura, 'ci sono quindi le condizioni per programmare un aumento della produzione, soprattutto dei risi di tipo ‘indica’ sempre più richiesti nel Nord Europa'. La crescita delle superfici coltivate potrà essere concretamente pianificata, se vi sarà un impegno sostanziale dell'industria risiera ad assorbire la maggior produzione a prezzi di mercato. Confagricoltura valuta positivamente la situazione, che consente agli agricoltori di fare le proprie scelte colturali guardando ad un mercato in forte ripresa, come da anni non accadeva nel settore del riso e dei cereali in genere. 'Finalmente il riso italiano recupera competitività sul mercato interno', commenta il presidente Federico Vecchioni, 'anche grazie al sistema di sostegno del reddito dei risicoltori, solo parzialmente disaccoppiato, completato da un aiuto diretto alla coltura, che ha anche lo scopo di conservare le superfici adibite a risaia per la loro funzione nel mantenimento dell'equilibrio eco-climatico'.