L’indicazione d’origine sull’etichettatura dell’olio d’oliva è un elemento fondamentale per tutelare e valorizzare il “made in Italy” dalle contraffazioni e dall’assalto dell’agropirateria. Rappresenta la risposta alle esigenze dei consumatori che chiedono trasparenza e qualità. E’ quanto sottolinea la Cia - Confederazione italiana agricoltori in merito all’emanazione del decreto attuativo sull’obbligo di indicare la provenienza delle olive impiegate nell’olio vergine ed extravergine che sarà pubblicato nei prossimi giorni in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di un decreto che darà maggiore forza all’azione che sta conducendo il nostro Paese in Europa, dove la Commissione esecutiva giudica il provvedimento in contrasto con il regime della concorrenza. Con il provvedimento si giunge ad una completa trasparenza, garantendo sia i consumatori che i produttori. "Il nostro Paese - afferma la Cia - è il secondo produttore europeo di olio di oliva con una produzione che supera le 500.000 tonn (ricavate da 250 milioni di piante), due terzi delle quali extravergine e con molte Dop e Igp. Da non dimenticare poi il biologico. Il tutto per un valore produttivo che si avvicina ai 2,2 miliardi di euro2".