La ventilata chiusura dello stabilimento saccarifero di Jesi pone pesanti problemi al settore e soprattutto agli agricoltori che rischiano di vedere vanificato il loro lavoro. Da qui l’esigenza di garantire la possibilità di conferire in altri stabilimenti le bietole e di salvaguardare l’occupazione. Per la Cia - Confederazione italiana agricoltori la vicenda dimostra la precarietà della situazione emersa dalla riforma dell’Ocm del 2006. Il presidente Giuseppe Politi, in una lettera al ministro delle Politiche agricole Paolo De Castro, denuncia una situazione complessa, sottolineando che la decisione del gruppo Sadam di chiudere lo stabilimento rischia di far perdere all’Italia un ruolo importante in Europa. Politi chiede al ministro un impegno per risolvere nell’immediato la situazione e avviare una riflessione sulle scelte di politica industriale ed agricola del settore. Argomenti, che sono stati affrontati ieri al ministero in una riunione tra le parti e il governo. E' emerso l’impegno di dare garanzie ai produttori, attraverso il conferimento ad altri stabilimenti, l’erogazione di indennizzi da parte dell’industria per le operazioni colturali già avviate e gli aiuti di carattere comunitario. Lo scenario resta carico di nubi oscure che preoccupano gli agricoltori.