Ortofrutta, latte, formaggi e agriturismo. Sono questi i settori più colpiti dalla gravissima emergenza rifiuti in Campania. I danni per l’agricoltura sono ingenti e rischiano di assumere dimensioni notevoli (miliardi di euro) se la situazione non tornerà al più presto nella normalità. E’ quanto sottolinea la Cia - Confederazione italiana agricoltori preoccupata per le conseguenze subite dalle imprese agricole campane e per gli effetti che potranno scaturire. La Cia ha avviato un monitoraggio dei danni subiti dal settore agricolo ed è pronta a chiedere lo stato di calamità. I problemi ai quali devono far fronte gli agricoltori della Campania sono di due aspetti. Il primo è relativo al forte calo delle vendite di prodotti tipici legati al territorio. Una flessione conseguenza dell’immagine negativa che sta avendo la Regione in questi giorni e dei blocchi stradali che non hanno permesso il trasporto dei prodotti. La diminuzione può essere quantificabile intorno al 35% nell’ortofrutta e al 30% per il latte e i suoi derivati (formaggi in testa). Stesso discorso per gli agriturismi che hanno dovuto registrare moltissime disdette e una diminuzione di presenze di circa il 40%. Il secondo motiv è quello relativo ai possibili inquinamenti a causa dei rifiuti bruciati che possono sprigionare diossina e contaminare terreni e falde acquifere. La Cia fa appello al senso di responsabilità, sollecitando misure che permettano all’imprenditoria agricola di riprendere l’attività in maniera regolare.