Il vertiginoso rincaro del petrolio, che ha portato a nuovi record assoluti del prezzo della benzina e del gasolio, pesa in maniera sempre più pesante anche sulle imprese agricole che hanno visto, negli ultimi  tre mesi, lievitare i costi della “bolletta petrolifera” di oltre il 30% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il che ha significato un maggior esborso di oltre 200 milioni di euro da parte dei produttori agricoli. A rilevarlo è la Cia - Confederazione italiana agricoltori per la quale il settore, che già è costretto ad operare in una situazione di difficoltà congiunturale, si trova ad affrontare un’altra emergenza costituita proprio dal caro-carburante. Già nel 2006 gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con crescenti costi di produzione e previdenziali. E quelli relativi al carburante hanno inciso in maniera allarmante: le aziende hanno dovuto sborsare 310 milioni di euro in più rispetto al 2005 a causa delle continue lievitazioni del petrolio. Le imprese agricole che più hanno risentito dell’aumento sono quelle serricole che fanno uso del gasolio per riscaldare gli ambienti dove si coltivano ortaggi, fiori e piante. Ma anche nella zootecnia i consumi di carburante hanno fatto sentire i loro effetti, soprattutto per quello che concerne il riscaldamento delle stalle e gli impianti di mungitura. Stesso discorso per le macchine agricole.