Per l’Italia era migliore la proposta di riforma dell’Ocm vino avanzata a suo tempo dalla Commissione esecutiva Ue. L’accordo raggiunto migliora le correzioni di rotta e la proposta votata nei giorni scorsi dal Parlamento europeo. L’intesa raggiunta resta insufficiente per le esigenze dei produttori italiani. Così la Cia - Confederazione italiana agricoltori commenta il compromesso a Bruxelles tra i ministri agricoli dei “27”. Le alleanze fra gli Stati membri hanno determinato un arretramento rispetto alla proposta iniziale dell’esecutivo di Bruxelles. L’Italia si è trovata in difficoltà, dovendo affrontare una trattativa tutta in salita. Va dato atto all’impegno del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro. L’intesa ha riconfermato, purtroppo, il ripristino dello zuccheraggio, anche se limitato solo a 1,5% per i Paesi del Sud Europa e al 2% massimo per quelli del Nord. Una  pratica contro la quale la Cia si è battuta e continuerà a farlo poiché penalizza, in termini di competitività le produzioni di qualità della nostra vitivinicoltura. Nella trattativa l’Italia ha ottenuto un aumento della dotazione finanziaria nazionale per il settore, con misure che per la Cia dovranno essere finalizzate ad incentivare la qualità e la competitività, evitando di rifinanziare azioni che la stessa Commissione Ue aveva abolito nella sua prima proposta.