Non è una scelta competitiva per le produzioni italiane. Un orientamento che non risponde pienamente alle esigenze dei produttori. Per il settore vitivinicolo restano aperti molti problemi. Così la Cia - Confederazione italiana agricoltori si è espressa sull’approvazione del Parlamento europeo di Strasburgo della proposta di riforma dell’Ocm vino che sarà all’esame del prossimo Consiglio dei ministri agricoli europei. Per la Cia risulta inadeguata l’opposizione dell’Europarlamento ad una progressiva liberalizzazione dei diritti di impianto. Per quanto riguarda la proposta sul programma di estirpazione, la Cia riteneva indispensabile una riduzione dei fondi destinati all’abbattimento dei vigneti, mentre era necessario un aumento di carattere finanziario da destinare alla dotazione nazionale. Per l’autorizzazione votata dall’Assemblea di Strasburgo allo zuccheraggio, la Cia ribadisce la sua ferma opposizione all’arricchimento con il saccarosio. Ed esprime rammarico per la bocciatura dell’emendamento proposto dall’onorevole Vincenzo Lavarra per rendere obbligatoria l’indicazione dei termini che indicano l’aumento della gradazione alcolica mediante l’aggiunta di zucchero. Positiva la proposta di rafforzare la tutela delle indicazioni geografiche e l’obbligo di indicare in etichetta le origini delle uve. Stesso discorso vale per la bocciatura del Parlamento europeo delle indicazioni in etichetta del vitigno e dell’annata per i vini da tavola. La Cia sottolinea, comunque, l’esigenza che da parte del Consiglio dei ministri agricoli, in programma la prossima settimana, venga adottata una riforma dell’Ocm vino che si fondi sulla qualità e tenga conto delle necessità competitive e produttive dei vitivinicoltori.