Linea dura contro la sofisticazione e la contraffazione alimentare. Fenomeni che, oltre  a danneggiare i consumatori, assestano ogni anno all’agricoltura italiana un “colpo” da 3 miliardi di euro. Una cifra che per l’intero agroalimentare “made in Italy” si trasforma in un danno che supera i 60 miliardi di euro. E’ quanto sostiene la Cia - Confederazione italiana agricoltori in occasione dell’iniziativa “Falso e globalizzazione: una sfida da vincere” promossa, dall’Alto Commissario per la lotta alla contraffazione e in merito all’operazione condotta dal Corpo Forestale dello Stato, in collaborazione con l'Ispettorato Centrale per il Controllo della qualità dei prodotti agroalimentari (Icq) che ha portato in Veneto all’arresto di una persona alla quale è stato contestato il reato di sofisticazione in campo vinicolo. La Cia riafferma l’esigenza di un’effettiva tutela dell’agroalimentare italiano. Purtroppo oggi, a livello internazionale, si assiste ad un assalto da parte degli agropirati. Dai prosciutti all’olio di oliva, dai formaggi ai vini, dai salumi agli ortofrutticoli è un continuo di “falsi” e di “tarocchi” che rischiano di provocare danni rilevanti non solo alle Dop, Igp e Stg, che rappresentano la punta di diamante delle esportazioni ne mondo, ma anche tutti i prodotti tipici che hanno un forte legame con il territorio. La Cia ribadisce che contro chi sofistica i prodotti alimentari, mettendo a repentaglio la salute dei cittadini, va usato il pugno duro.