Interventi finanziari, nazionali e comunitari, per sostenere l'assistenza legale di chi promuove cause contro chi falsifica i prodotti alimentari; istituzione di una "task force" nell'Ue per contrastare truffe e falsificazioni alimentari; sanzioni più severe (anche con l'arresto) nell'Ue contro chiunque imiti prodotti a denominazione d'origine; un’azione più decisa da parte l'Ue nel negoziato Wto per una tutela per le Dop, Igt e Stg; l’introduzione di regole chiare che consentano l’etichettatura dell’origine dei prodotti. Sono alcune delle proposte emerse oggi a Bruxelles nel corso del convegno promosso congiuntamente da Cia - Confederazione italiana agricoltori e Unione avvocati europei per debellare il fenomeno dell’agropirateria internazionale, che provoca ogni anno all'Italia uno “scippo” di 60 miliardi. Dai prosciutti all’olio di oliva, dai formaggi ai vini, dai salumi agli ortofrutticoli è un continuo di “falsi” che rischiano di provocare danni rilevanti alle Dop, Igp e Stg e all’intera produzione. “E' fondamentale - ha affermato il presidente nazionale della Cia Politi -, che la Commissione Ue assuma come prioritaria, nell’ambito del negoziato commerciale in corso, la ricerca di una tutela su base multilaterale, attraverso l’estensione a tutti i prodotti protetti, oggi prevista solo per i vini ed i liquori, e la realizzazione del registro internazionale delle denominazioni di origine, che abbia valore legale per tutti i membri della Wto”. “In quest’ottica si inserisce la nostra proposta - ha aggiunto - affinché all’interno dell’Ue si costituisca una ‘task force’ di controllo a tappeto e si adottino misure per armonizzare, tra gli Stati membri, un sistema di sanzioni". “E’ indispensabile procedere ad una svolta in ambito europeo sul tema etichettatura" . “Occorre - ha concluso il presidente - una normativa europea a difesa delle produzioni dei Paesi con l’introduzione di regole chiare che consentano l’etichettatura dell’origine dei prodotti”.