I giovani agricoltori guardano sempre più all’estero e puntano ad un forte impulso del made in Italy, alla ricerca di nuovi mercati, con particolare attenzione alla Cina e alla Russia, dove i prodotti tipici cominciano a suscitare grande interesse. E’ questo uno degli aspetti emersi nel corso di un convegno, in provincia di Bari, promosso dall’Agia, Associazione giovani imprenditori agricoli della Cia - Confederazione italiana agricoltori, sull’internazionalizzazione delle imprese agricole giovani sul tema “A chi importa del made in Italy?”. I giovani sono sempre più proiettati verso una visione globale del mercato agricolo e intendono sfruttare le potenzialità. E per questo vogliono spingere il pedale sull’acceleratore, cercando di dare nuovo slancio alla vendita all’estero dei prodotti tipici e di qualità. Da qui l’esigenza di centrare l’obiettivo su mercati in grande espansione. Si tratta di quello cinese e di quello russo. “I giovani agricoltori - ha affermato il presidente dell’Agia Gianfranca Pirisi - sono pronti a questa difficile sfida, ma chiedono anche politiche mirate che permettano di operare con efficacia e di promuovere le nostre produzioni all’estero. “L’internazionalizzazione dell’agricoltura - ha sostenut il presidente Cia Giuseppe Politi - è un problema da affrontare con la dovuta necessità, fornendo le opportunità necessarie ai giovani imprenditori agricoli".