Dopo due trimestri in ripresa, l’agricoltura torna a vedere grigio. Il valore aggiunto del settore ha registrato il segno negativo che evidenzia le difficoltà che oggi sono costretti ad affrontare i produttori agricoli. E’ quanto evidenzia la Cia - Confederazione italiana agricoltori in merito alle stime preliminari rese note oggi dall’Istat sul Prodotto interno lordo (Pil) del terzo trimestre 2007. Il trend positivo dei primi sei mesi dell’anno, con aumenti tendenziali trimestrali del 2,9% e dell’1,8% rischia di bloccarsi e frenare una crescita che fin dall’inizio del 2007 aveva lasciato ben sperare. A fine anno dovrebbe aversi un incremento dell’1,9% che, tuttavia, non riesce compensare i crolli del 3,9% del 2006 e del 4,2% del 2005. Secondo la Cia l’agricoltura italiana mostra evidenti segni di affanno. Anche se la produzione e i prezzi tornano a crescere, i redditi degli agricoltori continuano a calare e i costi sono in forte ascesa. Un quadro che ha bisogno di una scossa, di una politica nuova di svolta. Il trend dell’agricoltura è in linea con il rallentamento dell’economia nazionale. Gli agricoltori vengono da due anni (il 2005 e il 2006) di pesante crisi strutturale e con una competitività in costante frenata. Per tale motivo -avverte la Cia- c’è l’esigenza di adottare politiche nuove.