Le acque di vegetazione olearie costituiscono una risorsa economica e non un problema ambientale per le 6000 aziende molitorie italiane. E’ questo il filo conduttore delle relazioni presentate al Convegno del 23 ottobre nel Centro Ricerche Casaccia dell’Enea. Nelle acque di vegetazione sono presenti in grandi quantità molecole dall’elevato valore biologico, quali le sostanze polifenoliche con spiccate proprietà antiossidanti e in particolare con effetti cardioprotettivi, antinfiammatori, anticancro, stimolanti del sistema immunitario. Sono state caratterizzate dagli studiosi italiani, tra cui il professor G.F. Montedoro dell’Università di Perugia, mentre l’Enea ha sviluppato tecnologie separative mediante membrana e brevettato un processo che permette di recuperare molecole polifenoliche bioattive, in particolare l’idrossitirosolo, la molecola più abbondante e importante per il suo potere antiossidante, quindi per le sue capacità terapeutiche. Non solo è possibile recuperare molecole di interesse biomedico ma anche produrre energia verde e acqua utilizzabile come potabile e curativa. Il processo è stato illustrato da Massimo Pizzichini e Claudio Russo, autori del brevetto, che hanno riportato anche valutazioni tecnico-economiche per una tipologia di frantoio oleario medio piccolo, che tratta 200 q.li/giorno di olive. Al Convegno, organizzato dall’Enea, Dip. Biotecnologie, agroindustria e protezione della salute, Stefania Dalfrà del ministero della Salute, ha illustrato le procedure per l’autorizzazione alla commercializzazione di integratori e novel foods, mentre i produttori dell’Associazione italiana frantoi oleari (Aifo) e gli industriali interessati all’utilizzo dei principi attivi a base di polifenoli, si sono incontrati con i  ricercatori di varie Università italiane e dell’Enea.