Confagricoltura ha sempre denunciato l’ “arretratezza” del sistema previdenziale agricolo, richiedendo incisivi  interventi di modernizzazione. "Oggi, finalmente, la previdenza agricola si muove. Grazie ai primi interventi del precedente governo e a quelli già adottati e in via di adozione da parte dell’attuale governo ci si avvia sulla strada della modernizzazione". Lo ha detto il direttore generale di Confagricoltura Vito Bianco, intervenendo a Cremona al convegno su “La previdenza in agricoltura” promosso dall’Enpaia. "Molto c’è da fare – ha detto - per superare i gap europei, sul fronte della sostenibilità del sistema". Alcuni interventi non sono strutturali (fiscalizzazioni) e persiste una situazione di forte svantaggio competitivo a carico delle imprese che per il lavoro dipendente sono assoggettate alla contribuzione cosiddetta ‘ordinaria’: ‘fuori mercato’ e superiore agli altri settori produttivi. Restano inoltre da risolvere le problematiche relative al lavoro stagionale, dove il gap con i concorrenti europei è particolarmente accentuato; anche a tale proposito Confagricoltura ha avanzato precise proposte. Il direttore ha ricordato la proposta dell’attuazione e dell’ampliamento della Legge Biagi con i “vaucher”, i “buoni-lavoro” onnicomprensivi (paga e tutti i contributi) per semplificare l’impiego di studenti e pensionati in attività agricole come la vendemmia. Sul fronte gestionale è urgente la riorganizzazione dell’area agricola dell’Inps nell’ottica di garantire il totale superamento delle inefficienze ed il superamento di fenomeni come le “cartelle pazze”. Bianco ha esortato "ad una attenta e urgente riflessione delle Organizzazioni partner per definire ogni possibile iniziativa atta a garantire il pieno decollo e il consolidamento di Agrifondo".