“Bene la lotta alle sofisticazioni alimentari, ma non bisogna fare di tutta un’erba un fascio. L’agricoltura italiana è sana e garantisce cibi sicuri. Chi truffa e chi inganna nulla ha a che fare con i veri produttori agricoli che lavorano e si impegnano per la qualità e per dare un’immagine forte del ‘made in Italy’ nel mondo”. Così il presidente nazionale della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi si è espresso in merito alle notizie di stampa relative al business delle sofisticazioni in campo alimentare. “Da sempre - aggiunge Politi - siamo impegnati a contrastare episodi criminosi e apprezziamo il lavoro delle forze dell’ordine. Tuttavia, non possiamo sottacere l’onesto comportamento della stragrande maggioranza degli agricoltori del nostro Paese che hanno investito sulla qualità e la sicurezza a tavola. I nostri prodotti sono apprezzati all’estero e continuano a conquistare importanti fette di mercato. Un patrimonio così importante, fatto di lavoro e di sacrifici, non può essere assolutamente macchiato dall’azione di qualche criminale”. “Non è affatto vero che sul mercato l’agricoltura immette prodotti mediocri e scadenti. Al contrario -sottolinea il presidente della Cia- si cerca di fornire ai consumatori produzioni sempre migliori, salvaguardando la tipicità e il legame con il territorio. Quando si parla di formaggi, di vino, di olio, di carne, bisogna pensare che dietro c’è l’impegno quotidiano del produttore e non solo quello dei professionisti della frode”. “Allora, andiamo avanti con i controlli, ma evitiamo - conclude Politi - generalizzazioni e facili allarmismi. Si rischia di far pagare all’agricoltura colpe che non ha mai commesso. Recenti vicende, purtroppo, ce lo insegnano”.