Non solo Ferrari. Confezioni di concentrato di pomodoro identiche a quelle originali prodotte in Italia con tanto di marchio commerciale, bandiera tricolore e scritte in italiano sono state clonate in Cina e sono state commercializzate sui mercati internazionali con grave danno per l’immagine del Made in Italy. L’allarme viene dalla Coldiretti nel corso del Forum Internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione di Cernobbio dove sono mostrate dal presidente Sergio Marini le scatole contraffatte che sono in tutto e per tutto uguali a quelle originali (colorazione, scritte, marchio, codice a barre) (in foto). Il prodotto è venduto in scatole da 400 e da 2200 grammi come doppio concentrato (28%) con la scritta “100 per cento prodotto italiano” e il pomodoro è l’unico ingrediente riportato in etichetta. Il pomodoro, secondo le analisi, sarebbe presente soltanto in tracce, mentre la gran parte del prodotto sarebbe costituito da scarti vegetali di diversa natura, quali bucce e semi di diversi ortaggi e frutti. Le analisi chimiche hanno rilevato livelli di muffe che eccedono i limiti di legge previsti dalla legislazione italiana. Il prodotto originale viene commercializzato con il marchio Salsa®, di proprietà della Cec, Centro esportazioni conservati di Nocera Superiore (Salerno), ma viene prodotto dall’Arp, Agricoltori riuniti piacentini, di Gariga di Podenzano (Piacenza), organizzazione di produttori socia dell’Aop, Associazione di organizzazioni di produttori, Cio, Consorzio interregionale ortofrutticoli. La scoperta di casi di contraffazione è la prova di un salto di “qualità” nella strategia della Cina nell’esportazione dei propri prodotti. Nel 2007 sono aumentate del 132% le importazioni italiane di derivati del pomodoro dalla Cina con un trend che ne porterà in Italia oltre 150 milioni di chili a fine anno, circa un quarto dell'intera produzione di pomodoro coltivata in Italia, sulla base dei dati Istat riferiti ai primi 6 mesi del 2007.