Non solo in Italia, ma in tutta l’Unione europea, la vendemmia 2007 sarà ricordata come una delle più scarse degli ultimi anni, con un calo di oltre il 10% rispetto allo scorso anno. Per il nostro Paese la flessione è ancora più accentuata: -20%, la più magra dell’ultimo secolo e con prezzi in rialzo. A segnalarlo è la Cia - Confederazione italiana agricoltori che evidenzia che quest’anno la produzione nazionale vinicola si attesterà intorno ai 41 milioni di ettolitri. Dalle elaborazioni Cia e dalle previsioni Assoenologi risulta, per quanto concerne l’Europa, un’annata difficile per Francia, Spagna, Portogallo e Grecia, mentre si registrano incrementi per Germania, Austria, Romania e Bulgaria. Per quanto riguarda l’Italia, la Cia ricorda che la vendemmia 2007 passerà alla storia come tra le più anticipate degli ultimi 50 anni. Le operazioni di raccolta, specie nel Nord, sono, infatti, cominciate in alcune zone già nella prima decade di agosto. Mentre il calo produttivo ha raggiunto le punte massime nel Centro-Sud, in particolare in Sicilia, in cui l’effetto combinato siccità e danni da parassiti porterà fino ad un meno 50% di prodotto. Per trovare una vendemmia con dati produttivi così bassi bisogna tornare indietro più di mezzo secolo. Sul dato qualitativo il particolare andamento climatico ha portato ad una qualità eterogenea e interessante per le varietà precoci, buona e ottima per le altre. Al Nord i rossi ottengono i massimi livelli, mentre al Sud i vini presentano parametri differenziati. Il fronte dei prezzi mostra che le compravendite delle uve e dei vini all’ingrosso hanno messo in risalto un generale rialzo, con “picchi” per vini particolarmente richiesti dal mercato. Mediamente si registrano aumenti compresi tra il 5 e il 40 per cento al Nord ed al Centro; dal 5 al 30 per cento al Sud.