“L’accordo sul welfare del 23 luglio scorso non va modificato e deve essere approvato al più presto. Il sistema imprenditoriale italiano, compresa l’agricoltura, ha bisogno di certezze e di minori costi per favorire la crescita e la competitività delle imprese”. A sostenerlo è il presidente nazionale della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi per il quale “in questo difficile momento bisogna mettere da parte le polemiche e le contrapposizioni e operare, invece, per porre le condizioni migliori affinché proprio le aziende possano poter esprimere compiutamente le loro potenzialità e dare risposte alle stesse esigenze dei lavoratori”. “Anche per il settore agricolo - avverte Politi - l’accordo del welfare riveste una grande importanza. Ad esso sono legati significativi aspetti dell’intesa sul lavoro agricolo sottoscritta il 21 settembre scorso tra governo e parti sociali. In questo senso, di particolare rilevanza per il comparto sono gli ammortizzatori sociali (disoccupazione e cassa integrazione) che possono garantire alle aziende e ai loro dipendenti maggiori certezze”. “L’intesa del 23 luglio e quella successiva del 21 settembre relativa all’agricoltura sono il frutto di una concertazione realmente costruttiva. Una strada che va proseguita e sviluppata per favorire una fattiva crescita del sistema produttivo. Se si torna a ridiscutere il tutto o, peggio, se si cambiano le carte in tavola, le prospettive non appariranno di certo più incoraggianti. Tutt’altro. E così le incertezze di oggi rischiano di divenire vere mine vaganti non solo per lo sviluppo, ma per l’intero pianeta previdenziale e del lavoro”.