I centesimi riconosciuti per i prodotti agricoli in campagna diventano euro per i consumatori quando vanno a fare la spesa, con il latte che aumenta di tre volte dalla stalla alla tavola e il pane che viene venduto a prezzi di 12 volte superiori al grano. E’ quanto ha denunciato la Coldiretti ai tavoli di filiera convocati dal Governo sul tema dei rincari nel sottolineare che negli ultimi 20 anni, nonostante le oscillazioni verso l’alto e verso il basso dei prezzi di grano e latte alla produzione, i prezzi di vendita al consumo sono sempre e solo aumentati senza tenere in alcun modo conto degli  andamenti dei prodotti agricoli. Il grano - sottolinea la Coldiretti - è stato pagato agli agricoltori allo stesso livello del 1985 mentre per il latte il prezzo riconosciuto agli allevatori è circa quello del 1990, mentre per i consumatori i prezzi di vendita sul mercato sono raddoppiati per il latte fresco e aumentati del 419% per il pane, nello stesso periodo. L’analisi nel tempo dimostra - precisa la Coldiretti - che i prezzi di latte e pane per i consumatori sono sempre aumentati anche quando si son il prezzo alla produzione del maiale riconosciuto agli allevatori italiani è diminuito di oltre il 13% e variazioni negative si sono registrate anche per altri animali, rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il prezzo della carne di maiale in allevamento è calato del 30% negli ultimi 5 anni e oggi ha raggiunto il valore insostenibile per le aziende agricole di 1,2 euro al chilo mentre il prezzo di vendita della braciola al consumo è di circa 8 euro al kg.