E’ di 14,9 miliardi di euro il “costo” burocratico per il sistema imprenditoriale italiano (circa 12 mila euro in media per impresa), di cui più di 3 miliardi addebitabili a ritardi, disservizi e inefficienze della pubblica amministrazione. Il che si traduce in ostacolo alla crescita economica, con incidenza negativa sull’occupazione e la competitività. La denuncia viene dalla Cia - Confederazione italiana agricoltori che ha avviato a Roma, in piazza Montecitorio, la raccolta di firme della Petizione popolare che si svolge in tutta Italia sotto lo slogan “Dacci un taglio. E’ semplicemente un tuo diritto”. Un’iniziativa che ha visto centinaia di agricoltori “incatenarsi” in modo simbolico davanti alla Camera dei deputati e “spezzare” le catene della burocrazia. “Il costo degli adempimenti amministrativi è sempre più pesante - ha detto il presidente Cia Giuseppe Politi -. Ogni anno servono più di 100 giornate di lavoro per gli obblighi burocratici. Lo sostiene una recente indagine dell'Istat nella quale si evidenzia che l’onere del rapporto azienda-macchina pubblica pesa per il 30% sul costo complessivo del lavoro per i piccoli e medi imprenditori”. “Abbiamo a che fare con un ‘mostro’ dai mille tentacoli che impedisce di sviluppare l’attività imprenditoriale. Con la Petizione vogliamo porre la parola fine a questa assurdità". E' prevista per sabato 22 settembre un appuntamento che vedrà impegnata la Confederazione a tutti i livelli, da quello nazionale a quelli territoriali. Una “giornata per la semplificazione”, con manifestazioni nei capoluoghi di Provincia dove si raccoglieranno le firme per la Petizione popolare, coinvolgendo i cittadini e non solo gli imprenditori.