Ammontano ad un miliardo di euro i danni causati dagli incendi all’agricoltura italiana. Secondo la Cia - Confederazione italiana agricoltori, la stima è per difetto e nelle prossime ore potrebbe crescere ulteriormente. Le fiamme, finora, hanno distrutto più di 5 mila ettari tra coltivazioni e pascoli. Rischiano di scomparire produzioni antiche e di pregio come il “Femminello del Gargano”. Gravi le conseguenze per alcuni vigneti e vini Doc. Il fuoco ha distrutto anche uliveti secolari, che sono un vero fiore all’occhiello per l’agricoltura pugliese. Frutteti: le fiamme hanno distrutto coltivazioni di pesche, albicocche, mele pere e soprattutto agrumi. I danni maggiori in Puglia, Calabria, Abruzzo, Sicilia, Sardegna, Lazio, Marche. Vigneti: pesanti le conseguenze per alcuni vitigni di pregio, soprattutto in Abruzzo. E’ il caso del Montepulciano e del Trebbiano. I danni maggiori per l’uva da tavola, sia rossa che bianca. Uliveti: i danni più gravi per l’olivicoltura in Calabria e in Puglia, dove le fiamme hanno distrutto anche uliveti secolari. Si temono conseguenze per la raccolta delle olive e per la produzione oleicola. In Calabria hanno subito danni alcune importanti varietà di olive come la “Carolea” e la “Sinopolese”.