Ancora un attacco alla qualità e alla sicurezza delle produzioni agroalimentari italiane. Così la Cia - Confederazione italiana agricoltori replica alla Commissione europea che ha dato due mesi di tempo al nostro Paese per eliminare le disposizioni relative all'etichettatura del pollame che, secondo Bruxelles, infrangono le norme comunitarie. La decisione Ue appare inconcepibile e in netto contrasto - avverte la Cia - con una politica che, attraverso la trasparenza e la rintracciabilità, ha permesso al settore di uscire da una crisi drammatica. E’ assurdo che la Commissione Ue - sottolinea la Cia - da una parte continui con dichiarazioni sulla difesa del consumatore e, dall’altra porti avanti politiche provvedimenti diametralmente opposti. La Cia, che giudica del tutto infondate le argomentazioni dell’Ue, s’impegnerà in tutte le sedi nazionali ed europee per mantenere l’etichettatura di origine delle carni avicole e difendere i consumatori e gli allevatori i quali, con grandi sacrifici, stanno superando gli effetti devastanti della crisi del settore, puntando sulla qualità e sulla sicurezza. (Foto/Cia)