“E’ un fatto gravissimo al quale bisogna porre subito rimedio. La salute dei cittadini conta più di ogni altra cosa. Bene ha fatto il ministero ad intervenire, anche se le argomentazioni addotte non chiariscono del tutto i termini del problema”. Così il presidente della Cia - Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi commenta la notizia riportata dal “Corriere della Sera” secondo il quale nella bozza del Codice della sicurezza alimentare sia contenuto un articolo che cancella l’azione penale nei confronti di chi commercializza alimenti adulterati. “La depenalizzazione - afferma Politi - ha dell’assurdo. Non si può tollerare che chi inquina o adultera i cibi possa essere impunito penalmente. Ci batteremo affinché nel nuovo Codice venga reintrodotta la penalizzazione”. “Di fronte alle emergenze alimentari che continuano a verificarsi nel nostro Paese e di cui l’agricoltura non è responsabile (dal vino al metanolo alla Bse, dal latte inquinato con l’inchiostro al pollo alla diossina, al mascarpone al botulino), è inammissibile che chi compie un reato di adulterazione alimentare possa essere punito con una semplice multa di carattere amministrativo. In questo modo non ci sarebbe alcuna difesa per i consumatori, A pagare, oltretutto, sarebbero ancora una volta anche gli agricoltori, vittime di abusi alimentari che vengono compiuti da altri”. “Chiediamo che alla precisazione del ministero della Salute seguano fatti concreti. Intanto, come Cia ci batteremo in ogni sede perché venga varato un Codice che veramente rispetti i capisaldi forti di una reale sicurezza alimentare". (Foto Cia)