Al dibattito hanno partecipato Stefano Marotta, vice presidente nazionale di UnionAlimentari e vice presidente Api Napoli, Francesco Emilio Borrelli, assessore all’Agricoltura Provincia di Napoli, Pierluigi Ferrari, vice presidente Provincia di Parma, Antonio Lucisano, presidente Sezione Consulenza unione industriali di Napoli, Antonio Ubaldi, professore ordinario Università di Parma e Massimo Lucidi, giornalista economico.
"Napoli è la candidata ideale per divenire la sede nazionale dell’Efsa - ha detto Stefano Marotta - per la ricca storia e tradizione agroalimentare (basti pensare all’industria conserviera nazionale) e per le eccellenze scientifiche che studiano il settore. Il connubio tra queste due realtà contribuirà certo positivamente al monitoraggio ed allo sviluppo della sicurezza alimentare nazionale. Non dimentichiamo, inoltre, che Napoli è sede dei vertici del sistema agroalimentare campano, che consta di 7.000 aziende, che hanno raggiunto nel 2005 un fatturato totale di 6 miliardi di euro ed un fatturato export 2006 pari a 1,3 miliardi di euro (il 54% dell’export agroalimentare del Mezzogiorno), contribuendo a raggiungere i 16,7 miliardi di euro delle esportazioni agroalimentari italiane (+10% rispetto al 2005). Risultati ottenuti anche grazie alla ricchezza e tipicità della produzione campana, funzionale a differenziare l’agroalimentare italiano dalla concorrenza estera".
"La candidatura di Napoli avviene in un’ottica di collaborazione con la sede europea Efsa di Parma” - ha aggiunto Marotta – e l’obiettivo congiunto è di sostenere il binomio 'qualità e sicurezza' del made in Italy e contrastare la contraffazione alimentare. Bisogna puntare, da un lato, allo sviluppo e alla ricerca per cancellare l’errato presupposto secondo cui 'tipicità' e 'innovazione' sono inconciliabili. Fondamentale è il sostegno delle istituzioni pubbliche che devono promuovere iniziative che valorizzino i prodotti italiani. Il tutto seguendo il modello dell'amministrazione condivisa".
"Dall’altro puntare sul nuovo Codice di Sicurezza alimentare a cui sta lavorando il ministero della Salute con il coinvolgimento di UnionAlimentari ed altre associazioni di categoria, per avvicinare i consumatori ai produttori ed educarli all’acquisto di prodotti sicuri e di origine certificata. Il nuovo manuale, abbinato ad un’intensa attività di sensibilizzazione, servirà a limitare il fenomeno della contraffazione che, nel 2006, ha causato un danno economico per il settore alimentare italiano pari a 5,4 miliardi di euro e che impatta negativamente sull’immagine della produzione italiana. Il consumatore – ha concluso Marotta - deve essere consapevole di ciò che compra. Solo così può avere la libertà di scegliere tra il San Marzano e i pomodori cinesi che per carità, saranno anche di buona fattura, ma lasciamolo decidere ai consumatori".
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Unionalimentari - Confapi