Un buon accordo che conferma la scelta a favore dell’aggregazione dell’offerta e della trasparenza del mercato. E’ questo uno dei passaggi contenuti nell’intesa sottoscritta dalla quasi totalità delle organizzazioni agricole, cooperative, sindacali e industriali (Cia-Confederazione italiana agricoltori, Confagricoltura, Copagri, Federalimentare, Fedagri-Confcooperative, Legacoop-Agroalimentare, Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil, Agci-Agrital e Ascat-Unci) in merito al compromesso sull’Ocm ortofrutta raggiunto nei giorni scorsi a Lussemburgo.
Per quanto concerne il disaccoppiamento, nell’intesa -che sarà presentata al presidente del Consiglio Prodi e al ministro De Castro- si rileva che la questione è stata rimessa alla decisione dei governi nazionali, “secondo una regola che dovrebbe essere universalmente condivisa: l’Ue fissa i principi generali inderogabili, agli Stati membri compete l’applicazione, anche in relazione alla flessibilità e all’adattabilità delle diverse situazioni territoriali”. Nel sostenere che il disaccoppiamento totale può essere realizzato in un arco di tempo fino a quattro anni per il pomodoro e fino a cinque anni per i frutteti, le organizzazioni si dichiarano disponibili ad entrare nel merito delle scelte da compiere per l’applicazione dell’Ocm, “indipendentemente dalle posizioni originarie, salvaguardando in maniera responsabile gli interessi delle categorie rappresentate”. Nell’intesa vengono stabilite anche le modalità relative al regime di disaccoppiamento: per gli agrumi applicazione immediata; per le pere e le pesche accoppiamento totale per tre anni, poi disaccoppiamento totale; per il pomodoro per i primi tre anni aiuto parziale accoppiato del 50 per cento, dal quarto anno disaccoppiamento totale. Sempre per quanto riguarda il pomodoro le organizzazioni si impegnano a pervenire alla stipula di un accordo interprofessionale triennale, avviando il confronto tra i diversi soggetti interessati della filiera a partire dal prossimo settembre, in modo da accompagnare il settore nella nuova condizione di disaccoppiamento senza negativi contraccolpi, soprattutto sotto il profilo occupazionale.