Un “check list” che pone l’imprenditore agricolo nella condizione di sapere se la propria azienda risponde o meno ai requisiti della “condizionalità” prevista dalla riforma della Pac, definisce il livello di non conformità e traccia il percorso di adeguamento. E’ questo il lavoro messo a punto da “Agricoltura è vita”, la nuova associazione della Cia - Confederazione italiana agricoltori per la consulenza, l’innovazione e la formazione, presentato oggi a Roma durante un seminario sul tema della condizionalità che da vincolo può divenire opportunità di crescita. Il software permette di ricavare una “fotografia istantanea” delle caratteristiche aziendali, evidenziando i “campi” di non conformità e di compatibilità rispetto ai parametri della Pac. Lo strumento informatico consentirà alle aziende agricole di definire il percorso di adeguamento sui vincoli proposti, con particolare attenzione alle problematiche su direttiva nitrati, benessere degli animali, rintracciabilità, sicurezza igienica e sanitaria. Il seminario ha messo in risalto come la riforma della Pac abbia introdotto il principio del “pagamento unico per azienda”, subordinandolo al rispetto di norme in materia di salvaguardia ambientale, sicurezza alimentare e protezione degli animali, riassunte con il concetto di “condizionalità”. La condizione per accedere ai premi previsti dal complesso di norme e regolamenti contenuti nella Pac sia per quanto riguarda il primo pilastro (Domanda unica) che per il secondo (Psr). La condizionalità è attiva dal 2005, con l'inserimento di nuove direttive e regolamenti, fino alla definitiva strutturazione avvenuta dal primo gennaio 2007 con 26 vincoli.