Contrastare il protezionismo nascosto; registro multilaterale sulle denominazioni geografiche e difesa del “made in Italy” dalle contraffazioni e dall’uso illegittimo di marchi; origine territoriale e tracciabilità del prodotto. Sono queste le tre priorità che la Cia - Confederazione italiana agricoltori ritiene essenziali per valorizzare le produzioni del nostro agroalimentare nel negoziato commerciale della Wto e che ribadisce all’indomani del documento informale presentato dall’ambasciatore neozelandese Crawford Falconer, presidente del gruppo negoziale agricolo.
Un documento - afferma la Cia - sul quale non si può che avere un giudizio critico in quanto emergono proposte che vanno a penalizzare esclusivamente l’agricoltura europea alla quale si continuano a sollecitare solo sacrifici. Si chiede all’Ue di aumentare l’offerta sui tagli tariffari, di ridurre il numero dei “prodotti sensibili” di aumentare il taglio del sostegno interno distorsivo complessivo. Falconer non parla per nulla di indicazioni geografiche e questo è un elemento che non possiamo assolutamente accettare. Per tale motivo, nostro auspicio è che il prossimo documento contenga considerazioni sulle indicazioni geografiche. Per il mondo agricolo italiano la difesa multilaterale delle indicazioni d’origine è una questione di centrale interesse, che deve essere considerata parte integrante del miglioramento dell’accesso al mercato in agricoltura. (Foto tratta dal sito Cia)