Con la forte ondata di calore prevista per giugno le principali coltivazioni agricole come granoturco, pomodoro e verdura rischiano di morire con un crollo delle produzioni, in assenza di una adeguata disponibilità di acqua. E’ quanto afferma Coldiretti sulla base delle previsioni elaborate dalla Protezione civile nel sottolineare che il mese di giugno è quello più importante per lo sviluppo delle colture come la frutta indispensabile per affrontare con una corretta alimentazione gli effetti del caldo torrido. Nel bacino del Po maggiormente interessato dall’emergenza idrica si coltiva il 70% delle pere italiane, il 50% dei kiwi e delle pesche, il 30% delle albicocche e dei meloni, il 20% delle ciliegie e il 30% dell’insalata. Ma anche la metà del pomodoro da conserva made in Italy per un totale di 22 milioni di quintali, la quasi la totalità del riso italiano per una superficie di oltre 200mila ettari, quasi 80mila ettari di barbabietola da zucchero e il granoturco necessario all’alimentazione di oltre 4,1 milioni di mucche che producono il latte per i più importanti formaggi italiani come Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Provolone e anche per gli oltre 5,2 milioni di maiali dai quali si ottengono la gran parte dei prosciutti di Parma e San Daniele. Un patrimonio di produzioni che vale un terzo dell’agroalimentare nazionale che rappresenta il secondo settore dell’economia italiana con riflessi determinanti in termini di valore ed occupazione su commercio estero, turismo e attività produttive.