Ora l’olio d’oliva “made in Italy” è più difeso contro le falsificazioni e l’assalto degli “agropirati”, mentre viene valorizzato il lavoro dei nostri produttori. Così la Cia - Confederazione italiana agricoltori commenta il decreto che il governo (è stato presentato oggi dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro alle organizzazioni agricole) si appresta a varare con il quale si obbliga ad indicare in etichetta la provenienza delle olive impiegate. Si tratta - afferma la Cia - di un provvedimento significativo attraverso il quale si impedisce di ingannare i consumatori vendendo come italiano un olio ricavato, invece, da miscugli diversi e soprattutto da olive provenienti da altri Paesi. Un fenomeno molto diffuso e che ogni anno provoca al nostro settore olivicolo un danno superiore ai 600 milioni di Euro. Il decreto va nella direzione giusta. Adesso occorre aprire un costruttivo confronto con l’Unione europea perché possa essere approvato anche a livello comunitario senza intoppi. Con il provvedimento si giunge finalmente ad una completa trasparenza, garantendo sia i consumatori che i produttori che in questo modo possono essere più tutelati. Insomma, uno stop deciso al falso olio d’oliva “made in Italy”.