La metà dell’intero territorio italiano è coperto da coltivazioni che interessano una superficie di oltre 15 milioni di ettari destinati soprattutto a cereali e riso (28,3%), foraggi e pascoli per alimentazione animali (27,2%), olivo (7,7%), frutta e agrumi (6,4%), vite (5,6%) e ortaggi e legumi freschi (3,3%). E’ quanto afferma Coldiretti in occasione della giornata della Giornata mondiale della terra (Earth day), nel sottolineare che la prospettiva di un innalzamento della temperatura dovuta ai cambiamenti climatici mette a rischio di estinzione il patrimonio delle tipicità alimentari made in Italy. Gli effetti del surriscaldamento del pianeta sono la migrazione a nord delle colture mediterranee come l'olivo e la vite, ma anche il cambiamento delle condizioni ambientali tradizionali per la stagionatura dei salumi, per l'affinamento dei formaggi o l'invecchiamento dei vini. Una situazione che porterebbe all'estinzione del patrimonio record di prodotti tipici nazionali che devono le proprie caratteristiche all'ambiente geografico. L'Italia è l'unica nazione nel mondo a poter offrire 159 prodotti a denominazione di origine protetta (Dop/Igp), 357 vini a denominazione Doc/Docg e 4255 prodotti tradizionali che alimentano peraltro un turismo enogastronomico nelle città del vino (546 comuni), dell'olio (284), del biologico (60) e del pane (42) o lungo le 135 strade del vino e dei sapori che percorrono praticamente tutto lo Stivale.