La situazione attuale - avverte la Cia - è estremamente complessa. Sulle circa 3.500.000 particelle sottoposte a variazione colturale più del 20% (700 mila) sono errate. La confusione è tale che gli agricoltori non sanno come muoversi, anche se il governo ha annunciato una serie di azioni (l’autotutela) per districarsi tra le procedure. Tutto ciò - afferma la Cia - risulta totalmente insufficiente per risolvere i problemi nel giro di poche settimane. Da qui la richiesta della proroga. Lo slittamento di conseguenza appare indispensabile. Se non ci saranno fatti nuovi la mobilitazione - conclude la Cia - sarà inevitabile. Come inevitabili anche azioni drastiche fino al ricorso al Tar. (Foto tratta dal sito Cia)
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