Le maggiori entrate tributarie degli ultimi mesi vanno indirizzate sia al rilancio di sviluppo e competitività, in particolare del Mezzogiorno, che alla tutela dei redditi familiari e delle fasce più deboli della società. Bisogna, insomma, fare in modo che il ‘sistema-imprese’ riprenda a correre, favorendo, nel contempo, un’effettiva equità sociale. E’ quanto sostenuto dal presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi al tavolo di concertazione tra governo e forze sociali a Palazzo Chigi. "Il 'tesoretto' - ha sostenuto Politi - non può essere utilizzato soltanto per ridurre il deficit pubblico. Le priorità da seguire sono tre: sostenere la proiezione internazionale del nostro sistema agro-alimentare, rafforzare le relazioni di filiera e l’impresa agricola professionale. E questo - ha continuato Politi - può avvenire attraverso una maggiore ricerca e innovazione, lo sviluppo dei servizi finanziari, il ricambio generazionale, un’adeguata semplificazione, la riduzione del gap infrastrutturale che caratterizza le aree rurali". Si deve in altre parole rimuovere i vincoli nei confronti dei produttori dei Paesi concorrenti, ma anche nel nostro stesso Paese, ridando, in particolare, certezza e stabilità ai regimi fiscali, previdenziali e contributivi.