Constatiamo con rammarico che il nostro Paese, sotto il rischio della procedura d’infrazione dell’Unione europea, ha dovuto rinunciare, facendo un passo indietro, all’etichettatura sull’origine della materia prima per tutti i prodotti agroalimentari freschi e trasformati, sugli oli d’oliva e alla regolamentazione della denominazione di “vitello”. E’ quanto evidenzia la Cia - Confederazione italiana agricoltori in merito ai contenuti della legge comunitaria approvata oggi dal Consiglio dei ministri.
La Cia chiede, pertanto, sia al Governo che al Parlamento, interventi legislativi, concordati con Bruxelles, che consentano un’etichettatura trasparente che permetta ai consumatori di riconoscere la provenienza dell’origine dei prodotti dell’agricoltura di qualità. Cosa che, del resto, già avviene in Europa per alcuni importanti prodotti, quali la carne bovina, le uova, gli ortofrutticoli freschi, il miele.