Il voto del Consiglio dei ministri dell’Unione europea conferma che il principio di precauzione è un punto fermo e irrinunciabile per evitare che vengano prese decisioni sugli Ogm che vandano in contrasto con l’orientamento comunitario in materia. Così la Cia - Confederazione italiana agricoltori si è espressa sulla decisione che ha respinto la proposta della Commissione europea tesa a mettere fine alla misura di salvaguardia nazionale in vigore in Ungheria per vietare l'importazione e la vendita nel paese del mais geneticamente modificato, Mon 810. La Cia, nel ricordare che un analogo voto era stato espresso lo scorso 18 dicembre contro la soppressione di misure di salvaguardia in vigore in Austria, ribadisce che gli Ogm non servono all’agricoltura e riafferma che sulla questione occorre avere punti solidi che, oltre alla sicurezza alimentare e alla principio di precauzione, sono la tutela dei consumatori e dei produttori agricoli, la salvaguardia e valorizzazione delle produzioni diversificate e saldamente legate alla storia, alla cultura, alle tradizioni delle variegate realtà rurali. Pertanto, secondo la Cia, ancora una volta il Consiglio dei ministri Ue fatto bene a dire “no” alla coltivazione transgenica, valorizzando invece l'agricoltura di qualità.

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