Mariann Fischer Boel, commissaria europea all’agricoltura e allo sviluppo rurale, ha esortato lunedì i ministri dell’agricoltura e l’industria saccarifera a mettercela tutta per portare a buon fine il processo di ristrutturazione del settore dello zucchero nell’Unione europea.
Uno degli elementi chiave della riforma di questo settore, entrata in vigore il 1° luglio 2006, è la costituzione di un fondo di ristrutturazione finanziato dai produttori di zucchero per agevolare il processo di ristrutturazione, indispensabile per rendere l’industria più competitiva. L’obiettivo è di ridurre la quota di produzione di circa 6 milioni di tonnellate, in modo da riportare il mercato in equilibrio dopo un periodo di transizione di quattro anni.
Nel corso del primo anno, il piano di ristrutturazione ha portato alla revoca di circa 1,5 milione di tonnellate di quota. Il 31 gennaio 2007 scade il termine per la presentazione delle domande per il 2007/2008, ma poiché le consultazioni con le parti interessate possono richiedere fino a 45 giorni, le intenzioni di ristrutturazione devono essere comunicate entro i primi di dicembre. Purtroppo, per il momento le intenzioni dichiarate di rinunciare alla quota nel 2007/2008 ammontano ad appena 0,7 milione di tonnellate, cifra di gran lunga inferiore al quantitativo necessario per riequilibrare il mercato.

“I produttori di zucchero non competitivi dovrebbero smettere adesso, nel loro stesso interesse e ai fini dell’equilibrio generale del mercato: questa è la logica della riforma”, ha dichiarato la commissaria Fischer Boel.
“Il quantitativo revocato finora è molto inferiore a quello che avevamo auspicato al momento di elaborare la riforma. Se questo risultato permane, ci ritroveremo con un’eccedenza di 4,5 milioni di tonnellate, pari al 25% della quota per la campagna 2007/2008. Non è intenzione della Commissione salvare l’industria. L’industria saccarifera deve assumere le proprie responsabilità e favorire il processo di ristrutturazione, in collaborazione con gli Stati membri. Se il piano di ristrutturazione non va in porto, le conseguenze sono note a tutti: non ci saranno altri fondi per agevolare la ristrutturazione del settore dello zucchero e dovremo procedere a una riduzione lineare delle quote entro il 2010”.

Antefatti
Uno degli elementi chiave della riforma del settore dello zucchero nell’Ue, entrata in vigore il 1° luglio 2006, è la costituzione di un fondo di ristrutturazione finanziato dai produttori di zucchero per agevolare il processo di ristrutturazione, indispensabile per rendere l’industria più competitiva. L’obiettivo è di ridurre la quota di produzione di circa 6 milioni di tonnellate, in modo da riportare il mercato in equilibrio al termine del periodo di transizione.
Nel corso del primo anno, il piano di ristrutturazione ha portato alla revoca di circa 1,5 milione di tonnellate di quota. Ciò significa che, all’inizio della campagna di commercializzazione 2006/2007, il 1° luglio 2006, le quote sono diminuite di 1,5 milione di tonnellate. Ogni tonnellata di quota revocata è stata compensata con 730 euro/t a carico del fondo di ristrutturazione. Questo livello è mantenuto anche per il 2007/2008, dopodiché l’aiuto alla ristrutturazione scenderà a 625 euro/t nel 2008/2009 e a 520 euro/t nel quarto e ultimo anno 2009/2010. Gli zuccherifici che non sono in grado di produrre a circa 400 euro/t dovrebbero approfittare quest’anno dell’aiuto alla ristrutturazione, mentre è ancora di 730 euro/t.

Per incoraggiare i produttori a rinunciare alle loro quote nel secondo anno, cioè per la campagna di produzione 2007/2008 che inizia il 1° ottobre 2007, la compensazione è mantenuta allo stesso livello elevato di 730 euro/t. Tuttavia, per il momento le intenzioni dichiarate di rinunciare alla quota nel 2007/2008 ammontano ad appena 0,7 milione di tonnellate, cifra di gran lunga inferiore al quantitativo necessario per riequilibrare il mercato. Considerando il tempo necessario per le consultazioni, le intenzioni di ristrutturazione devono essere comunicate entro i primi di dicembre.

Il fondo è alimentato con contributi dei produttori di zucchero, isoglucosio e inulina proporzionalmente alla loro quota di produzione. I produttori che cessano la produzione possono ottenere aiuti dal fondo di ristrutturazione. L’importo dell’aiuto alla ristrutturazione varia secondo il grado di smantellamento degli impianti di produzione ed è decrescente nell’arco del quadriennio. Il fondo e il programma saranno chiusi al termine del quarto anno.

La commissaria Fischer Boel ha annunciato l’intenzione di pubblicare tra breve una nota per informare gli operatori del settore sulla posizione della Commissione e facilitare il processo decisionale.
Per ulteriori informazioni contestuali sulle finalità della riforma, consultare anche il sito web della Commissione sulla riforma del settore dello zucchero: http://ec.europa.eu/agriculture/capreform/sugar/index_en.htm

Fonte: Comunicato Commissione europea
Foto by: Pat Her