Un sistema integrato per promuovere il vino nel mondo e per sostenere la formazione e l’internazionalizzazione delle imprese. E’ quello creato con un accordo pluriennale da Veronafiere, attraverso Vinitaly, Unione Italiana Vini e Federvini.
E’ un vero e proprio patto per lo sviluppo di servizi nell’ambito fieristico e il potenziamento della promozione sui mercati internazionali quello annunciato oggi, a Verona, nel corso della presentazione che ha fatto Veronafiere a clienti, soci e istituzioni delle proprie linee di sviluppo, per le quali sono previsti investimenti al 2010 per 140 milioni di euro.
"Le alleanze sono strategiche per far vincere all’Italia la competizione internazionale – ha detto il ministro delle Politiche Agricole e forestali Gianni Alemanno – quindi un plauso all’accordo tra Federvini, Unione italiana vini e Vinitaly, che permette di avere interlocutori unitari".
Il presidente di Veronafiere, Luigi Castelletti, ha quindi sottolineato che "la Fiera di Verona, primo organizzatore diretto italiano di fiere, con 32 rassegne nel 2005 di cui 5 all’estero e al 12° posto in Europa per aree vendute, ha raggiunto un fatturato di 65 milioni di euro con 14 mila espositori, di cui il 17% esteri e 1milione e 100 mila visitatori, dei quali il 12% stranieri".
"Veronafiere è uno strumento al servizio delle imprese clienti per lo sviluppo di business – ha aggiunto il presidente - e un mezzo di attuazione delle politiche economiche del governo centrale e regionale".
Al centro dell’attenzione della presentazione odierna, anche la 40ma edizione di Vinitaly che si svolgerà dal 6 al 10 aprile prossimi. "Vinitaly 2006 presenta due nuovi padiglioni, il 10 e l’11, arrivando a 80 mila metri quadrati netti, erano 74 mila lo scorso anno, 4.104 espositori, promuove un’azione mirata su 14 mila buyer esteri e partnership con la distribuzione, ristorazione, la sommelerie internazionale e tutti gli attori del sistema vino", ha sottolineato il direttore generale, Giovanni Mantovani. Il direttore generale ha inoltre evidenziato che le "iniziative all’estero per il sistema vino e food, riguarderanno quest’anno India, Russia, Usa, Giappone e Cina".
Riprendendo il discorso sull’accordo Vinitaly, UIV e Federvini, Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini, ha sottolineato: "Vinitaly è una manifestazione che ha raggiunto la piena maturità, ma dimostra un forte dinamismo. L’accordo rappresenta una grande elemento di novità e la volontà di unire le forze".
"Il protocollo di intesa – ha detto Piero Mastroberardino, presidente di Federvini – è il segnale della presa di coscienza del settore enologico della necessità di essere uniti e di fare massa critica, ma anche un segnale ai nostri interlocutori istituzionali. In Italia c’è la logica dei distretti produttivi, che deve essere traslata fuori dai confini nazionali, ma in forma di net-work per poter recuperare efficienza e competitività".
Nonostante le difficoltà degli ultimi anni, "il 50% della produzione italiana di vino viene esportata – ha precisato Ugo Calzoni, presidente dell’Ice – e c’è stato un recupero del 2,5% in valore". Due le sfide per il futuro secondo Calzoni: "Valutare i cambiamenti dei gusti dei consumatori giovani nei Paesi dove il consumo di vino è già consolidato e unire le forze per superare la sottocapitalizzazione delle nostre aziende".
"L’Ice – ha concluso – sarà sempre a fianco di quegli imprenditori e di quelle isituzioni che come Veronafiere affrontano con intelligenza le sfide".
Per BuonItalia, il presidente Fabrizio Mottironi, ha evidenziato il ruolo di cabina di regia e la forte partnership con Vinitaly.

Fonte: Comunicato stampa Vinitaly