Ci sono due novità in ambito zootecnico bufalino per la Campania. La regione si avvia ad uscire dell’emergenza sanitaria degli allevamenti bufalini scatenatasi ormai più di tre anni or sono, quando brucellosi e tubercolosi rialzarono prepotentemente la testa sia in Piana del Sele, nel salernitano, che nel Basso Volturno, nel territorio della provincia di Caserta. Intanto è stata sospesa dal Tribunale amministrativo regionale della Campania di Napoli la delibera di giunta della Regione Campania n. 762 del 5 dicembre 2017 che aveva raddoppiato le Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola e il prossimo 24 marzo è prevista la camera di consiglio collegiale di merito per deciderne l’eventuale annullamento, come richiesto da Confagricoltura Campania.
 

De Luca: "Sulle zoonosi il lavoro è quasi finito"

Si è svolta il 24 febbraio, nella sede della presidenza della Regione Campania, una riunione convocata dal presidente e assessore all’Agricoltura, Vincenzo De Luca, per affrontare le problematiche sanitarie del comparto bufalino campano. Hanno partecipato all'incontro, con il consigliere delegato all'Agricoltura Nicola Caputo, i dirigenti regionali di Cia, Confagricoltura e Coldiretti, l'Istituto Zooprofilattico con il direttore generale Antonio Limone, i consiglieri regionali Gennaro Oliviero e Stefano Graziano, i dirigenti della Sanità e dell'Agricoltura regionale.

"Saremo vicini agli allevatori e alle loro famiglie nell’affrontare le misure di eradicazione delle malattie infettive", ha dichiarato il presidente De Luca.
"Stiamo programmando una serie di interventi con i fondi Ue per la biosicurezza e il miglioramento delle aziende. Siamo impegnati da anni
- ha aggiunto De Luca - per eradicare la brucellosi e la tubercolosi e il lavoro è quasi finito. I controlli saranno comunque rafforzati a difesa della grande qualità del prodotto, unica garanzia per affrontare i mercati internazionali. Saremo nei prossimi giorni a Caserta per illustrare i contenuti di questo lavoro e per spiegare che talune posizioni politiche strumentali sono contro la salute dei cittadini e contro il settore bufalino".
 

Sospesa la delibera sulle zone vulnerabili ai nitrati

“Continuiamo ad apprezzare quanto la giunta regionale ed il presidente della Regione Campania fanno per l’agricoltura e la zootecnia dei nostri territori, ma in attesa di una maggiore chiarezza di intendimenti sul caso dell’applicazione della Direttiva nitrati 91/676/Cee non potevamo astenerci dalla legittima tutela degli interessi degli agricoltori e degli allevatori campani”.
Con queste parole oggi, Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania, commenta il decreto presidenziale del 21 febbraio 2020 della V sezione del Tar Campania di Napoli, che ha sospeso l’efficacia della delibera di giunta della Regione Campania n. 762 del 5 dicembre 2017, contenente la nuova delimitazione delle Zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, unitamente alla relazione tecnica di accompagnamento, basata sui dati dell’Agenzia regionale per la protezione dell’Ambiente della Campania.

I contenuti della delibera 762/2017 avevano sostituito la precedente delimitazione approvata con la delibera di giunta regionale n.700 del 2003, formulata sempre ai sensi della Direttiva nitrati.

La richiesta di sospensiva era stata richiesta dai legali di Confagricoltura Campania e di un gruppo di aziende associate a tutela degli interessi legittimi degli imprenditori agricoli, in particolare degli allevatori, che si intendono ingiustamente lesi dalle norme contenute nella delibera. La camera di consiglio collegiale di merito per il richiesto annullamento della delibera oggetto di sospensiva cautelare si terrà il 24 marzo 2020.

Fino a nuove disposizioni, il limite alle fertilizzazioni azotate sulle nuove zone vulnerabili ai nitrati designate dalla delibera sospesa è da intendersi di 340 chilogrammi di azoto totale per ettaro anno, previsto per le zone non vulnerabili dall’articolo 12 della Delibera di giunta regionale per la Campania n. 771 del 2012.

Fino a poco tempo fa - vigente la sospesa delibera di giunta n.762/2017 - invece, il limite al carico di azoto totale era stato portato a 170 chilogrammi per ettaro anno su ben 311 comuni, e per una superficie territoriale di 316.470,33 ettari, pari al 23,15% della superficie territoriale regionale.