Nell'Nrc del 1992 e poi del 2001 si è approfondita la differenza tra le tipologie di proteine che vengono classificate in base alla loro "digeribilità". In base a queste caratteristiche si riconoscono le seguenti classi:
- A: azoto non proteico, cioè peptidi a corta catena, amminoacidi, ammoniaca, amine, nitrati ed acidi nucleici. Si dissolve immediatamente nel rumine e non raggiunge l'intestino tenue (foraggi insilati, foraggi verdi, fieni di elevata qualità, mangimi liquidi);
- B1: proteina vera solubile rapidamente degradabile nel rumine e costituita da albumine e globuline, si degrada molto velocemente nel rumine e la percentuale digerita è pari al 100%; la sua velocità di degradazione è pari a 175%-300% all'ora, cioè appena arriva al rumine, essa viene dissolta molto rapidamente (fieni di leguminose tra cui la medica, avena e orzo, germe di mais, farina di girasole);
- B2: proteina vera a media degradabilità, si degrada con una velocità compresa tra il 5 ed il 12% e la digeribilità intestinale è pari al 100%; questa frazione viene in parte fermentata nel rumine ed in parte degradata nell'intestino in relazione alla velocità di transito ruminale (fieno di graminacee, farina di estrazione di soia, germe di mais);
- B3: proteina vera o prolamine lentamente degradabile nel rumine (0,15-2,0% all'ora) digeribile all'80% nell'intestino (insilato di mais, farina di mais);
- C: proteina indegradabile e indigeribile, contiene prodotti della reazione di Maillard (proteine riscaldate), proteine legate alla lignina e complessi legati con i tannini, tutti legami resistenti agli enzimi (foraggi di cattiva qualità).
Coefficiente Kd
La digeribilità di ogni alimento dipende quindi dalle percentuali di ciascuna classe di proteina che l'alimento contiene e questa digeribilità "totale" viene identificata con un coefficiente denominato Kd.Il fieno di medica ha un Kd medio di 17,9% (ogni ora nel rumine viene degradato il 17,9% della proteina) mentre il foraggio di graminacee ha un Kd medio di 8,1% (ogni ora nel rumine viene degradato l'8,1% della proteina). (NRC, 2001). Per l'erba medica dobbiamo quindi fornire un'adeguata fonte energetica che permetta ai batteri di utilizzare al meglio la proteina della medica che è immediatamente disponibile; se non riusciamo a fornire adeguata energia corriamo il rischio di perdere parte della proteina della nostra medica per via fecale, accompagnata di solito con delle forme enteriche, oppure sotto forma di urea persa nel latte o nelle urine.
Il fieno di medica trova largo impiego soprattutto nelle aree dove vengono utilizzate razioni a secco