Il corso, con la sua anima interdisciplinare e la vocazione all’innovazione tecnologica, ma anche alla sostenibilità ambientale e produttiva, si configura come una risposta alla crisi della zootecnia sul versante dell’alta formazione di esperti in produzione animale al contempo in grado di gestire le moderne tecnologie robotiche e sensoristiche.
Il primo anno accademico nel quale si avvierà all’Improsta il corso di laurea magistrale in Precision Livestock Production sarà il 2019-2020, e già dal prossimo anno 2018-2019 sarà possibile seguire i corsi del primo anno a Napoli in via sperimentale.
Il tutto in un contesto – quello del Mezzogiorno d’Italia – dove ad oggi dal Molise alla Sicilia non sono stati ancora attivati neppure singoli insegnamenti di agricoltura di precisione nei dipartimenti di agraria, come AgroNotizie aveva rilevato a fine aprile.
A dirigere il corso di laurea sarà il professore Giuseppe Campanile, docente di zootecnia speciale alla Federico II.
“Il mondo accademico si adegua alla domanda espressa dal mercato – spiega il docente - Siamo in una fase di passaggio epocale, si va verso l’agricoltura di precisione e quindi verso l’allevamento di precisione, si passa dal valutare la qualità del latte sulla base dal tenore di grassi e proteine al comprenderne il contenuto di molecole funzionali e tutto questo comporta un salto di qualità in termini di conoscenze da acquisire da parte delle figure professionali che saranno in futuro i consulenti dell’azienda zootecnia, e che dovranno sapere come sfruttare i risultati applicativi dei sensori”.
Tra gli insegnamenti figurano “Consumatori e ambiente”, “Nitrati e sostanza organica”, “Microbiologia del suolo”, “Irrigazione di precisione” e “Semina di precisione”, “Uso dei sensori”.
“La zootecnia di precisione – aggiunge Campanile - punta ad abbattere i costi aziendali mediante l’ottimizzazione delle risorse - a cominciare dalla terra, fino all’acqua ed ai fertilizzanti - e incrementare i ricavi, mediante la certificazione di tutta la filiera produttiva, ma anche ridurre l’impatto ambientale ed i conseguenti rischi per l’imprenditore zootecnico”.
“Abbiamo così dato inizio ad un percorso con gli imprenditori per consentire loro di sfruttare in futuro le professionalità che usciranno da questo processo formativo innovativo" conclude Campanile.
Il carattere multidisciplinare ed interdisciplinare del corso è testimoniato dagli importanti apporti culturali e didattici del Dipartimento di Agraria e di quello di Ingegneria chimica, dei materiali e della produzione industriale e di quello di Ingegneria elettrica e delle Tecnologie dell’informazione, tutti facenti capo all'Ateneo napoletano.
Gaetano Oliva, direttore del Dipartimento di Veterinaria, afferma: “Il corso ha incontrato sin da subito il favore del magnifico rettore della Federico II, Gaetano Manfredi, che considera questo ulteriore ampliamento dell’offerta formativa dell’Ateneo una delle novità più significative e qualificanti nel panorama della didattica specialistica dell’Ateneo ed un valido attrattore di studenti da tutto il mondo”.
”Per gli imprenditori la strada è chiara – continua Oliva - solo investendo in tecnologia c’è futuro ed una via d’uscita dalla crisi della zootecnia, al tempo stesso l’adozione delle nuove tecnologie genera una nuova domanda di formazione per le figure di supporto alle decisioni aziendali. E il nostro corso di laurea è – da questo punto di vista – un modo per aiutare gli imprenditori a rispondere alla crisi della zootecnia”.
Non a caso lo scorso 17 maggio, a Napoli, si è tenuto un affollato incontro tra i portatori di interesse sul nascente corso di laurea magistrale in Precision Livestock Production. In quella sede, era presente Franco Alfieri, il consigliere delegato per l’Agricoltura del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Per Alfieri – che si è complimentato per l’iniziativa - si tratta di “Una felice intuizione, che trova il pieno appoggio del presidente De Luca, poiché sicuramente offrirà in prospettiva le chiavi per dare una risposta ai tanti problemi della zootecnia campana, a cominciare dalla gestione dei nitrati”.
Il nuovo corso di laurea è stato salutato positivamente anche da Antonio Limone, direttore generale dell’Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno, che ha rilevato come il nuovo corso di laurea “Va nella direzione di accompagnare con la formazione la costruzione di un modello con al centro un cibo diverso, basato sul benessere animale e la difesa dell’ambiente, sulla tracciabilità di tutti i processi, tutti elementi di forte innovazione”.