"La Russia ha imposto restrizioni commerciali senza precedenti sulle esportazioni di suini e carni suine provenienti da tutti i 28 Stati membri dell'Unione europea, anche se l'insorgenza della malattia è limitata ad una sola zona circoscritta della Lituania. Queste restrizioni, oltre ad avere un grave impatto economico sugli operatori europei, sono del tutto sproporzionate e contrarie ai principi del commercio internazionale".
Così il commissario europeo per la salute, Tonio Borg, si è espresso sul blocco all'importazione di carne suina europea imposto dalla Russia due settimane fa, dopo che in Lituania il 24 gennaio scorso, sono stati trovati due cinghiali affetti da virus di febbre suina africana.

"Questo embargo permane - ha proseguito il commissario europeo - nonostante la richiesta, ancora senza riscontro, di incontrare la mia controparte russa e di avere discussioni a livello di tecnico".
Le ultime prove scientifiche dimostrano che i due casi provengono in realtà dalla Bielorussia "e sono legati ad un tentativo senza successo di controllare una prolungata presenza del virus nelle regioni occidentali della Russia", ha precisato Borg. 

Il Commissario ha ripetuto l'appello alla Russia ad impegnarsi "in colloqui costruttivi allo scopo di trovare una soluzione soddisfacente".

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