Prevedere specifiche misure per il sostegno della suinicoltura all’interno della Pac. E’ questo il messaggio, cristallino, che il responsabile della sezione suini dell’Associazione provinciale degli allevatori di Padova, Luca Bernardi, inoltra alla Regione Veneto, con l’obiettivo di ricavare uno spazio per la filiera del suino pesante destinato alla produzione dei 36 grandi salumi a denominazione d’origine prodotti in Italia.

La crisi che ha colpito i primi due anelli della macellazione, d’altronde, è estremamente pesante. Solo nell’ultimo anno – secondo la Coldiretti - sono scomparsi in Italia 615mila maiali “sfrattati” dalle importazioni di carne dall’estero per realizzare falsi salumi italiani di bassa qualità, con il concreto rischio di estinzione del vero made in Italy della norcineria. Effetti che minaccerebbero quanto mai concretamente uno dei settori di punta della produzione agroalimentare nazionale, dove trovano occupazione 105mila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione, ora in pericolo.

Il numero dei suini allevati in Italia, in effetti, è in calo. Le stime di Palazzo Rospigliosi dicono che nel 2013 sono stati allevati meno di 8,7 milioni di suini, mentre solo l’anno precedente erano 9,3 milioni, il 70% dei quali destinati ai circuiti della salumeria Dop e Igp.

Uno scenario che impone un intervento radicale. Una “rivoluzione copernicana”, come l’aveva definita nella propria essenza il presidente di Unapros e di Opas, Lorenzo Fontanesi. Una cura da cavallo, detto altrimenti, con quell’urgenza di soccorrere il malato prima che muoia una filiera che – sempre secondo i dati della Coldiretti – vale 20 miliardi dalla porcilaia alla distribuzione di carne suina e salumi stagionati, con un export superiore a un miliardo.

Intervenire sulla Pac
Il documento redatto dalla sezione Suini dell’Apa di Padova verrà inoltrato a Palazzo Balbi, corredata da una stima economico-finanziaria della portata dell’intervento a favore degli allevatori già individuata nelle sue linee essenziali.
“Lasciamo ovviamente agli esperti in materia lo studio e la migliore via per attuare una forma di sostegno – scrive Bernardi - e che potrebbe essere quantificata in circa 20-25 euro per suino, da suddividere tra la fase di produzione del suinetto e la fase di ingrasso”. Il sistema, tuttavia, dovrebbe essere molto simile a quello già adottato sui premi qualità per i bovini da carne.
Fatti due conti sul patrimonio zootecnico suino, “tenuto conto del numero di suini nell’ambito dei circuiti a marchio di qualità la spesa a livello nazionale potrebbe essere di circa 250 milioni di euro, mentre a livello del Veneto potrebbe aggirarsi sui 25 milioni di euro”. Eventuali risorse, nel caso, potrebbero essere recuperate dalla coltura del tabacco, che dall’Unione europea riceverà minori attenzioni.

Gli appuntamenti dell’Apa di Padova
La sezione suini dell’Associazione allevatori della provincia di Padova ha programmato un ciclo di incontri per i propri iscritti, nella sede di Corso Australia 67.
Iniziati ad ottobre, rimangono in calendario l’appuntamento di giovedì 21 alle ore 19,30, dedicato all’Uso responsabile degli antibiotici in allevamento. Giovedì 19 dicembre (ore 19,30) si parlerà di Sostenibilità delle produzioni agricole e zootecniche: acqua, energia, alimentazione, nanotecnologie.