Sugli allevamenti suinicoli italiani continua a soffiare aria di crisi. Sono diminuiti i capi allevati e, se prosegue questo trend negativo, potrebbero essere a rischio anche i prodotti di pregio della nostra tradizione, come il prosciutto. A lanciare l’allarme è Confagricoltura, che spiega: "Occorre un programma di azioni a livello nazionale e comunitario per accompagnare l’adeguamento alle disposizioni sul benessere animale, che andranno in vigore l’anno prossimo. In particolare, mancano anche nei Piani di Sviluppo Rurali regionali, gli interventi per conformare le strutture a queste norme”.

Il lavoro avviato dal ministro Catania, a parere di Confagricoltura, deve proseguire per risolvere le questioni più critiche: “Serve una dotazione finanziaria idonea a sostenere la promozione dei prodotti della filiera nazionale suinicola e vanno adottate azioni per scongiurare la perdita del patrimonio genetico italiano, mirate, in particolare, alla tutela delle fattrici che sono calate di ben il 10% negli ultimi tre anni”.

Confagricoltura giudica positivamente il lavoro del tavolo zootecnico costituito presso il Mipaaf: “L’eccellenza delle nostre produzioni suinicole ha permesso all’Italia di guadagnare il primato a livello mondiale, che va mantenuto e rinforzato – conclude Confagricoltura -Resta ancora da definire, insieme al ministero della Salute, la questione sanitario-veterinaria che limita la capacità di esportare, creando gravi danni per la nostra economia”.