L’accordo per il prezzo del latte alla stalla sottoscritto da Confagricoltura Lombardia e Libera Associazione Agricoltori Cremonesi con Italatte è una tappa importante, sia per il ruolo dell’azienda trasformatrice (nel settore lattiero caseario rappresenta oltre il 25% del mercato nazionale), sia per il ‘segnale’ di apertura verso un modello contrattuale più realistico”. Lo ha sottolineato Confagricoltura in relazione all’accordo lombardo.

Stabilisce un prezzo di riferimento variabile nel semestre, mese per mese, con quotazioni che vanno da un minimo di 0,365 €/lt per luglio e dicembre ad un massimo di 0,373 €/lt per agosto e settembre (con un prezzo medio, nell’arco del semestre, di 0,369 €/lt).

“L’intesa – commenta l’organizzazione degli imprenditori -  è frutto di un intenso lavoro con un interlocutore che ha dimostrato di essere interessato alla produzione italiana di latte e di voler guardare avanti avviando, concretamente, un proficuo rapporto con i produttori di Confagricoltura, superando quella contrapposizioni che negli ultimi tempi avevano alterato le relazioni all’interno della filiera”.

La volatilità che da qualche anno caratterizza l’andamento delle quotazioni del latte bovino condiziona la tenuta economica degli allevamenti e richiede relazioni costruttive e capaci di assicurare una maggiore stabilità mercantile, e quotazioni adeguate ai costi di produzione.

“L’andamento delle esportazioni di formaggi e latticini italiani (+12,9%) oltre ad essere la conferma dell’apprezzamento per le nostre produzioni è elemento decisivo; occorre consolidare il trend positivo e lavorare affinché si estenda alle altre produzioni lattiere”.