Il prezzo del latte ovino poco definito è il risultato di molteplici fattori, come l'andamento del mercato, il cambiamento dei consumi, la riduzione della produzione e i ritardi strutturali della filiera.
La produzione negli ultimi vent'anni si è man mano ridotta, non ci sono stati avanzamenti nella selezione genetica e gli allevatori devono affrontare nuovi ostacoli, quali i costi energetici che crescono, così come quelli della manodopera, inoltre da non sottovalutare vi sono la convivenza con i predatori e il mercato instabile.
Per rilanciare il settore le parole chiave sono innovazione, ricerca e formazione: solo così i produttori potranno incidere sul prezzo e avere un valore equo. Di tutto questo si è parlato in occasione del webinar "Latte ovino: opportunità e criticità" organizzato lo scorso 17 ottobre da Upa Siena nell'ambito della rubrica "Nel Campo dell'Attualità". È possibile rivedere l'incontro sulla pagina Facebook o sul canale YouTube di Confagricoltura Siena.
Un settore fondamentale ma pieno di ostacoli
Il comparto ovino è fondamentale per il tessuto delle aziende agricole toscane, come ha ricordato il presidente di Upa Siena Simone Lorenzo Signorini, ma deve fare i conti con criticità pesanti, dalle malattie ai predatori, fino a un prezzo del latte che non rende giustizia al lavoro degli allevatori.
Un prezzo che non copre i costi come ha ribadito anche Angela Saba, produttrice e presidente della Sezione Ovicaprina di Confagricoltura Toscana, sottolineando che servono politiche di sostegno, innovazione e una maggiore attenzione istituzionale per favorire il ricambio generazionale.
Qualità e certificazione
Il presidente del Consorzio di Tutela Pecorino Toscano Dop, Carlo Santarelli, ha sottolineato l'importanza di puntare su qualità e certificazione, spiegando inoltre come i prodotti Dop siano richiesti dal mercato perché garantiscono tracciabilità e sicurezza. Serve però modernizzare le aziende, aumentare la produttività e ridurre i costi per restare competitivi.
Innovazione e genetica per il futuro del comparto
Marcello Mele, professore ordinario di Scienze Animali dell'Università di Pisa, ha evidenziato come la chiusura delle aziende non sia solo un fatto economico, ma anche ambientale. L'innovazione tecnologica e il miglioramento genetico sono indispensabili per rendere sostenibile il settore e valorizzare il ruolo degli allevatori.
Comunicare il valore reale dell'allevamento ovino
Il giornalista Giovanni De Luca, fondatore della rivista Allevatori Top, ha richiamato l'attenzione sulla comunicazione, spiegando che si tratta di un settore ambientalmente straordinario, ma troppo spesso invisibile. Serve uno storytelling autentico, capace di valorizzare il lavoro degli allevatori e di far conoscere il vero valore del latte ovino.
Questi sono solo alcuni estratti dalla tavola rotonda, guarda il video completo
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Fonte: Upa Siena





























