"Il tema del cambiamento climatico, collegato all'agricoltura ed in particolare alla zootecnia (Eu agriculture & Climate change), non può e non deve essere sottovalutato, tenuto conto che le prime linee direttrici di questa nuova politica agricola, maggiormente attenta ai cambiamenti climatici, sono già in discussione presso la Commissione agricoltura del Parlamento europeo ed è già stata calendarizzata per l'approvazione definitiva nella sessione plenaria del Parlamento europeo, fissata per il 19/22 aprile 2010".

Lo rileva in una nota, il direttore dell'Assocarni Francois Tomei, invitando pertanto ad intervenire in maniera risoluta con dati scientifici in grado di dimostrare che quel 18% di gas a effetto serra di cui sarebbe responsabile la zootecnia mondiale, va assolutamente ridimensionato e riposizionato nell'alveo della zootecnia europea, al fine di intervenire laddove siamo noi europei direttamente responsabili.

"Il contributo alle emissioni totali di gas serra del settore agricolo dell'Ue - afferma Tomei - è del 9,3%, una vera pagliuzza rispetto alla trave del settore energetico europeo che contribuisce alle emissioni totali di gas serra per il 79%". Inoltre, "in seno all'Unione europea la quota dell'agricoltura nelle emissioni di gas ad effetto serra è passata dall'11% al 9,3% tra il 1990 ed il 2007".

Tomei continua dicendo che senza voler ignorare in alcun modo il problema ambientale, ed essendo chiaro che come unione europea abbiamo un dovere morale nel mostrare la strada maestra al resto del mondo, possiamo impegnarci ulteriormente a ridurre le nostre emissioni di gas ad effetto serra: favorendo lo stoccaggio del carbonio nei terreni; intensificando la produzione di energie rinnovabili ottenute da sottoprodotti di origine animale; riducendo l'uso di fertilizzanti azotati; migliorando la dieta alimentare degli animali; ottimizzando il trattamento delle deiezioni negli impianti di biogas.

"Come Assocarni - conclude Tomei - stiamo lavorando in un network europeo e nazionale al fine di mettere in pista soluzioni che possano migliorare l'impatto della zootecnia sull'ambiente e parallelamente comunicare meglio sul versante nutrizionale, per contrastare coloro che vorrebbero ignorare l'importanza fondamentale della carne nella dieta alimentare degli esseri umani".