Anche le bovine temono il caldo e reagiscono riducendo l’apporto di alimenti con un conseguente calo della produzione di latte. Un problema che il ministero delle Politiche Agricole ha deciso di affrontare dando vita al progetto “Climanimal”, coordinato dal dipartimento di Produzioni Animali dell’Università degli Studi della Tuscia, al quale hanno partecipato anche Istituti del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura (Cra) e l'Associazione Italiana Allevatori (Aia) con i suoi esperti.

 

La ricerca

I risultati della ricerca, come informa un comunicato dell’Aia,  sono stati da poco presentati a Viterbo in occasione di un convegno che ha visto la partecipazione di zootecnici, veterinari e meteorologi. Obiettivo del progetto è stato quello di analizzare gli effetti delle condizioni climatiche sugli animali di allevamento e  trovare modelli gestionali che permettano agli allevatori di intervenire tempestivamente quando la canicola incalza. Nel caso di superamento di valori soglia della temperature e dell’umidità che sono stati stabiliti nel corso della ricerca, nelle stalle di bovine da latte si assiste non solo ad una calo delle produzioni, ma anche ad un aumento significativo della mortalità degli animali. Un problema reale per le aziende zootecniche, che d’estate si vedono costrette a contrastare gli effetti del caldo mettendo a disposizione delle proprie bovine sistemi di raffrescamento in grado di migliorare il comfort nelle stalle. Nascono così ventilatori dotati di ugelli dai quali esce acqua nebulizzata, capaci di garantire un adeguato refrigerio alle bovine. Ma ci sono altre strategie che i ricercatori impegnati in Climanimal hanno messo a fuoco per risolvere il problema.

 

Il caldo si combatte in mangiatoia

Il gruppo di lavoro interdisciplinare impegnato nel progetto coordinato dal dipartimento di Produzioni Animali ha determinato, fra gli altri aspetti, che la somministrazione di selenio e vitamina E a bovine in fase avanzate di gestazione, diminuisce gli effetti negativi del caldo estivo. Altro aspetto degno di nota è che il Progetto ha consentito la messa a punto di un sistema di allerta meteo con l’emissione di bollettini che informano gli allevatori sul livello di rischio per gli animali in stalla. Un esempio concreto di come la ricerca pubblica contribuisca a migliorare la vita di animali e allevatori, trasformando il benessere animale in uno strumento in più per migliorare l'efficienza aziendale.