Lo scorso mese di marzo la Direzione generale Agricoltura della Commissione europea ha pubblicato il rapporto annuale 'Prospects for agricultural markets and income' (Prospettive per i mercati ed i redditi agricoli) in cui vengono riportate previsioni a medio termine sull'andamento dei mercati agricoli europei.
Le proiezioni presentate dalla Commissione sono sviluppate sulla base delle informazioni disponibili alla fine del 2007 e coprono un arco temporale di sette anni (dal 2007 al 2014). Per quanto concerne il mercato delle carni suine, la Commissione ritiene che nel 2007 sia stato raggiunto il picco della produzione suinicola nell'Unione europea.
A causa dell'allargamento alla Romania e alla Bulgaria, il volume delle importazioni comunitarie è calato del 71,5%. E' risultato in flessione anche il flusso delle esportazioni verso i Paesi Terzi (-7,5%) a causa dell'aumento della competitività del Brasile sul mercato russo e degli Stati Uniti e Canada sul mercato asiatico. Sono aumentati i consumi comunitari di carni suine (+1,5%). Nel medio termine, la produzione suinicola dovrebbe crescere moderatamente rispetto agli ultimi anni, a causa dell'aumento della domanda dei prodotti avicoli e per la crescita dei prezzi delle materie prime per mangimi. La Commissione ritiene che la produzione suinicola raggiungerà i 22,7 milioni di t nel 2014, aumentando del 2,4% rispetto al 2007.
Sono buone le previsioni che riguardano i consumi di carni suine: nel 2014 il consumo medio pro-capite dovrebbe passare dai 42,4 kg del 2007 ai 43,4 kg del 2014. Per quanto concerne le esportazioni comunitarie, la Commissione ritiene che si assisterà ad un calo progressivo dei volumi esportati proprio a causa della scarsa competitività dei nostri prodotti rispetto a quelli realizzati nei Paesi terzi che sostengono minori costi di produzione e che beneficiano di una valuta meno forte dell'euro. Al contrario, gli scambi intracomunitari saranno in continua espansione.
 
Proiezioni carni suine:
(*) I 10 Stati membri entrati nell'Ue nel 2004; (**) Romania e Bulgaria