Dal 1986 al 2007 solo in Inghilterra si sono verificati 184.600 casi di Bse (encefalopatia spongiforme bovina), mentre nel resto dell'Unione europea sono stati 5.250.
Dal 2002, tuttavia, l'incidenza della malattia è scesa vertiginosamente, anche grazie all'adozione di misure applicate uniformemente in tutti i Paesi europei.
 
La linea europea
L'Unione europea si è da tempo attrezzata per far fronte all'emergenza e continua la sua lotta lanciando una nuova strategia basata sulla prevenzione per la salute di tutti gli animali e che sarà in campo nei prossimi sei anni. Misure precauzionali, monitoraggio dell'evoluzione delle malattie, controlli e ricerca. Sono queste alcune delle misure per ridurre l'incidenza delle malattie animali trasmissibili all'uomo. Tutti accorgimenti che mirano a rafforzare la salute pubblica e la sicurezza alimentare, ma anche a favorire la libera circolazione degli animali e dei loro derivati nell'Ue, sempre tenendo conto dell'importanza del benessere animale e dell'ambiente.
 
Le proposte di Wojciechowski
Il relatore della proposta d'iniziativa del Parlamento, l'eurodeputato polacco Janusz Wojciechowski del gruppo unione per l'Europa delle nazioni (Uen), è in linea con la proposta presentata dalla Commissione europea, descrivendola 'necessaria e degna di sostegno'. Fra i vari suggerimenti da apportare al testo, il deputato polacco propone tempi minimi per il trasporto degli animali, vaccinazioni obbligatorie e riduzione delle densità di carico in sistemi di allevamento intensivo. La commissione parlamentare agricoltura ritiene inoltre che anche i Paesi terzi che esportano nell'Ue dovrebbero rispettare tali misure.
Entro l'estate è atteso il piano d'azione della Commissione europea con i tempi tecnici di tale procedimento.
 
Per maggiori informazioni sui nuovi provvedimenti in corso d'approvazione, @nmvioggi ha pubblicato un articolo d'approfondimento.
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