Il Parlamento Europeo ha adottato l'8 ottobre 2025 il proprio mandato negoziale su nuove norme volte a riequilibrare i rapporti di forza nella filiera agroalimentare. Nel mandato per i negoziati con il Consiglio Ue, che si terranno a partire dal 14 ottobre 2025, adottato mercoledì con 532 voti favorevoli, 78 contrari e 25 astensioni, il Parlamento propone diverse modifiche alla normativa vigente dell'Organizzazione Comune dei Mercati della Politica Agricola Comune che mirano a rafforzare la posizione contrattuale degli agricoltori e a stabilizzarne i redditi. La proposta fa parte del cosiddetto pacchetto Omnibus III.
Contratti scritti e organizzazioni di produttori
Per la nuova Ocm i deputati sostengono che le consegne di prodotti agricoli nell'Unione dovrebbero essere oggetto di un contratto scritto. Tuttavia, propongono che gli Stati membri possano esentare determinati settori su richiesta di un'organizzazione rappresentativa del settore. Inoltre, il Parlamento vuole ridurre a 4mila euro (rispetto ai 10mila proposti dalla Commissione) la soglia di valore al di sotto della quale gli Stati membri possono decidere che i contratti non siano obbligatori. Inoltre, per evitare una concorrenza non necessaria tra modelli produttivi, i deputati si oppongono alla creazione di organizzazioni di produttori biologici.
Etichettatura e commercializzazione
Il Parlamento chiede maggiore chiarezza sull'uso dei termini "giusto", "equo" o equivalenti per i prodotti agricoli e propongono che i criteri per consentirne l'inserimento in etichetta includano il contributo dei prodotti allo sviluppo delle comunità rurali e alla promozione delle organizzazioni di agricoltori.
Si chiede inoltre che l'espressione "filiera corta" sulle etichette o nella pubblicità sia riservata ai prodotti realizzati nell'Ue con un numero limitato di intermediari tra agricoltore e consumatore finale, scambiati su brevi distanze o in tempi ridotti.
Antiparassitari negli alimenti importati
I deputati sostengono che gli alimenti e i mangimi di origine vegetale o animale possono essere importati da Paesi terzi solo se i livelli di residui di antiparassitari sono inferiori ai limiti massimi consentiti per i prodotti dell'Ue.
Appalti pubblici
Parlamento chiede che i governi Ue assicurino che i contratti di fornitura aggiudicati nell'ambito degli appalti pubblici riguardino prodotti agricoli e alimentari di origine Ue, con particolare attenzione a quelli locali e stagionali. Dovrà essere data priorità ai prodotti recanti indicazioni geografiche dell'Ue.
Definizione più rigorosa degli alimenti di "carne"
I deputati introducono una nuova definizione di carne come "parti commestibili di animali" e stabiliscono che denominazioni quali "bistecca", "scaloppina", "salsiccia" o "hamburger" siano riservate esclusivamente ai prodotti che contengono carne, escludendo quelli ottenuti coltivati in laboratorio.
Porre fine a rapporti disequilibrati
La relatrice Céline Imart (Ppe, Francia) ha dichiarato durante il dibattito in plenaria: "Vogliamo assicurarci che gli agricoltori abbiano un contratto con il loro primo acquirente. Dobbiamo porre fine a rapporti commerciali precari e disequilibrati. Serve garantire una remunerazione equa a chi ci nutre, tenendo conto dei costi di produzione. Il reddito agricolo non è solo una questione di statistiche o cifre astratte: è una questione di giustizia, dignità e talvolta di sopravvivenza. Chi produce il nostro cibo rappresenta la nostra identità. Questo strumento è il minimo che dobbiamo loro".






























